Descrizione
Le citazioni in documenti del XVI e XVII secolo lasciano intendere che le origini dell'edificio religioso siano molto antiche. Ampliata in epoche successive, è stata più volte restaurata a seguito dei terremoti che hanno colpito l’intera Irpinia. La Chiesa era di proprietà baronale e diverse incisioni, di cui una su una lapide posta sulla parete, riportano il cognome Brancia, famiglia nobile presente a Castelfranci nell'Ottocento.
Come testimoniano tuttora alcuni spazi destinati al rito, la struttura fu adibita anche a luogo di sepoltura; su uno dei lastroni di pietra posti a copertura, ancora oggi visibile, vi è raffigurato lo stemma della famiglia baronale. Esternamente, spiccano il portale rinascimentale e l’imponente campanile che affianca l’edificio religioso, al cui interno, invece, sono ammirabili l’altare maggiore, posto al termine dell’unica navata, con fregi e sculture marmoree, e quattro altari laterali, risalenti alla metà del XVIII secolo. Di forte impatto visivo, infine, il tabernacolo, sormontato dalla colomba di pace attorniata da due angeli.
Ulteriore testimonianza di fede della comunità castellese, la Chiesa di San Nicola contribuisce ad arricchire il patrimonio artistico-religioso del paese irpino.
Modalità d'accesso
Per accedervi è necessario salire 4 scalini, non è presente la rampa per disabili.
L'ingresso è gratuito